La prossima avventura Antarctica Extreme di Danilo Callegari è stata presentata oggi in val di Fiemme
Nella sede storica della Magnifica Comunità di Fiemme, a Cavalese, si è svolta questa mattina la presentazione di Antarctica Extreme, la sfida che vedrà protagonista Danilo Callegari, avventuriero friulano che ha appena completato la sua preparazione atletica in Val di Fiemme, fra le Dolomiti del Trentino. Ad accogliere i presenti il direttore dell’Azienda per il Turismo Val di Fiemme, Bruno Felicetti, che ha dichiarato: “La Val di Fiemme ha ospitato questo straordinario avventuriero, molto seguito dai media e dai social media, perché il suo sogno di portare al Polo Sud la bandiera italiana, e idealmente, anche quella della nostra valle, ci ha onorati.
Ci siamo immediatamente innamorati del sorriso con il quale affronta la sua triplice e inedita sfida estrema, come se ogni difficoltà rappresentasse per lui uno stimolo positivo. Danilo si è preparato sulle cime dolomitiche del Latemar e sulla Catena del Lagorai. Per la preparazione atletica si è affidato ai consigli della famiglia di Paolo Gilmozzi. Con loro ha identificato le cime più impervie e i passaggi più difficili che ha affrontato anche a fine febbraio, durante l’ondata di gelo polare che è arrivata dall’Artico”.
AntarcticaExtreme fa parte del “7Summits Solo Project”, un progetto unico ed ambizioso che vede Danilo impegnato a scalare le sette vette più alte dei sette continenti attraverso sette avventure, unendo all’impresa alpinistica vera e propria altre discipline outdoor estreme, fondendo così ARIA-TERRA-ACQUA in un’unica grande avventura. Dopo il Sudamerica, l’Europa e l’Africa è la volta dell’Antartide.
Un aereo porterà Danilo da Punta Arenas (Cile) ad Hercules Inlet, ai margini della banchisa sulla baia di Weddell, da questo punto Callegari punterà dritto al Polo Sud Geografico, trainando una slitta per circa 1.300 km dal peso stimato di 160 kg complessivi di carico con tutto l’occorrente per la sopravvivenza. Raggiunto il Polo Sud Geografico, verrà prelevato da un aereo che lo porterà nella regione del Monte Vinson, la montagna più alta d’Antartide.
Dai cieli che sovrastano quest’ area montuosa, verrà paracadutato da una quota di circa 5.000 metri da un aereo bimotore a elica.
Giunto a terra, punterà al terzo e ultimo grande obiettivo di quest’avventura:
la scalata del Monte Vinson, 4.897 mt., Tetto d’Antartide e quarta delle “sue” 7SUMMITS.
Completata la scalata e quindi la missione, sarà, a quel punto, il primo uomo al Mondo ad aver realizzato un’impresa in Antartide caratterizzata da:
La partenza è prevista ad ottobre 2018 e, come ha dichiarato lo stesso Danilo, l’ultimo anno è completamente dedicato alla preparazione atletica e mentale per preparare al meglio questa grande avventura: “Per me è veramente un piacere potermi allenare in questo territorio che ospitandomi mi fa sentire a casa“.
Oltre al territorio della Val di Fiemme, altri importanti brand credono al progetto di Danilo condividendone i valori e lo spirito, supportandolo nella preparazione e nella realizzazione della spedizione.
I numeri della spedizione
“I limiti esistono soltanto nella nostra mente” Nato il 21 febbraio del 1983 in un piccolo villaggio del Friuli Venezia Giulia, esattamente a metà tra le montagne e il mare. Già da giovanissimo si appassiona agli sport estremi e adora la montagna, per lui grande “palestra di vita”. Ama la natura in tutte le sue forme ed espressioni, in particolar modo quelle estreme, dove un essere umano può a fatica sopravvivere, ma una volta “adattatosi”, ne diventa parte integrante entrando in un’altra dimensione. Nel 1997 (a 14 anni e in solitaria) raggiunge partendo da casa in bicicletta, la cima del Monte Coglians, 2.780 mt. in 4 giorni andata e ritorno. Nel 1999 percorre da solo 182 km camminati dalla sorgente alla foce del fiume più lungo del FVG, il Tagliamento.
Nel 2000 percorre 410 km, camminando dalla sorgente alla foce del secondo fiume più lungo d’Italia, l’Adige e scala la seconda cima più alta d’Europa: la Punta Dufour, 4.637 mt., in Valle d’Aosta. Oltre all’alpinismo pratica anche il paracadutismo, imparato e affinato nei reparti paracadutisti dell’Esercito Italiano, nel quale è stato operativo per quattro anni, dopo la maturità scientifica. Nel 2005 vive in prima persona la cruda realtà della guerra combattendo, per oltre cinque mesi, in Iraq. Un’esperienza dura che ha lasciato un segno indelebile nella sua anima, segno che lui ha trasformato nel più grande insegnamento di vita. Questo approccio maturo e consapevole gli permette di affrontare le avventure estreme in modo razionale e programmato, avendo impressa la consapevolezza che l’imponderabile e l’alea della vita sono sempre in gioco. Ha esplorato i luoghi più inospitali del Pianeta nuotando in acque oceaniche, scalando montagne impervie dalle Alpi all’Himalaya, dalle Ande al Caucaso, volando tra montagne e oceani, attraversando interi continenti in bicicletta… poi ancora quattro deserti e il più grande ghiacciaio d’Europa attraversati a piedi in autonomia e in kayak sul più elevato lago navigabile del Pianeta e tra le tormentate acque della Patagonia. Fondere in un’unica avventura: aria – terra – acqua è la sua missione.
Queste le imprese più significative condotte in solitaria: 2008 (27/07-09/08) Islanda: 3.000km pedalati lungo l’intero perimetro del Paese in uno degli ambienti naturali più duri e aspri del Pianeta. 2009 (03/09-13/10) India e Pakistan: 1.400km in bicicletta da Delhi ad Islamabad attraverso Laddak, Kashmir, Pakistan. Un viaggio di 40 giorni sul tetto del mondo, nel nord dell’India, in Himalaya e Karakoram, superando montagne, torrenti, deserti e villaggi di fango. 2010 (19/05-19/06) Islanda: traversata integrale in solitaria del Vatnajökull (il ghiacciaio più grande d’Europa), 200km. con gli sci, trainando una slitta di 90kg. 2011 (05/10/2011-24/01/2012) Sudamerica “SouthAmericaExtreme”: 4 lunghi mesi di viaggio dove percorre 4.500km in biciletta attraverso Perù, Bolivia, Cile, Argentina + 300km in kayak sul lago navigabile più alto del mondo (Lago Titikaka) + 2 deserti attraversati. In parapendio lungo la costa cilena sul Pacifico + scalata del Cerro Aconcagua, 6.962mt., montagna più alta dell’intero Continente nonché vetta più alta dell’intero Emisfero Sud. (Prima tappa del “7SUMMITS Solo Project”)Dopo il successo di questa avventura, lancia il “7SUMMITS Solo Project”: un progetto estremo, unico ed originale che prevede, oltre alla scalata in stile alpino delle 7Summits (le sette cime più alte dei 7 Continenti), anche delle attività outdoor estreme (a nuoto, in kayak, con gli sci, di corsa, in volo, ecc.), fondendo così i tre elementi, acqua – terra – aria, in un’unica avventura. 2012 (04/10-22/12) Europa “EuropeExtreme”: scalata del Monte Elbrus, 5.642 mt. (la montagna più alta d’Europa) + 4.000 km in bicicletta dalla Russia a Pordenone in pieno inverno attraverso Russia, Ucraina, Romania, Ungheria, Slovenia. (Seconda tappa del “7SUMMITS Solo Project” ) 2013 Cile “ProgettoMagellano” (tentativo non riuscito della traversata in kayak dello Stretto di Magellano, 700 km dall’oceano Pacifico all’oceano Atlantico con una temperatura media dell’acqua che si aggirava attorno ai 2°C e venti che raggiungevano i 180 km/h. Viene premiato agli Adventure Awards 2013 con il “Gold Beard” come miglior avventuriero dell’anno. 2014 Cina-Nepal-India “SHISHA PANGMA: dall’8.000 al mare”. Scalata dello Shisha Pangma, 8.027mt, in Himalya, Tibet (la quattordicesima montagna più alta della Terra) in completo stile alpino e senza l’ausilio di ossigeno supplementare (costretto a fermarsi a quota 7.350 mt. per le pessime condizioni meteorologiche dopo che una valanga gli ha spazzato via la tendina a Campo 2 a 7.000 mt.) + successivi 5.000 km in biciletta attraverso Nepal e India.
2015 Africa “AfricaExtreme”: 50 km di nuoto in 23h no-stop da Zanzibar alla costa africana (oceano Indiano) + 27 maratone in 27 giorni attraverso la Tanzania + traversata del Kilimanjaro, 5.895 mt. (salita da un versante e discesa da quello opposto) in 20h 56’. Dall’umido delle acque oceaniche, ai caldi torridi delle distese centrali africane, fino ai ghiacci perenni sulla cupola del Kilimanjaro, oltre ogni tipo di resistenza umana mentale e fisica, misurandosi con se stesso in uno dei continenti più selvaggi e affascinanti del Pianeta. (Terza tappa del “7SUMMITS Solo Project” ) 2016 Nepal “Manaslu: la montagna dello spirito”. Scalata in stile alpino (in solitaria e senza ossigeno supplementare) del Manaslu, 8.163 mt., l’ottava montagna più alta della Terra in Himalaya (Nepal). Danilo Callegari www.danilocallegari.comQuesto articolo è stato letto 4797 volte!