Appartamenti fantasma, 3 denunce per truffa

Da il 8 gennaio 2016
truffasi

 I carabinieri di Cavalese hanno scoperto una serie di truffe con annunci su internet per affitti di appartamenti e chalet per le vacanze a basso prezzo, in realtà inesistenti o non disponibili.

L’azione di controllo, è ricaduta sul fenomeno purtroppo sempre più in “voga”, delle truffe di appartamenti; postati questi ultimi, in inserzioni internet nei più importanti motori di ricerca, social o siti specifici, ma effettivamente non esistenti, non disponibili o non di proprietà dell’inserzionista.

Nello specifico è continuata la positiva attività di indagine da parte della stazione di Cavalese, che ha provveduto a deferire 3 cittadini italiani di cui 2 napoletani per truffa continuata in concorso ed 1 casertano per truffa aggravata, falso materiale e sostituzione di persona.

I denunciati si aggiungono agli altri 10 già deferiti all’autorità giudiziaria nel mese di maggio 2015, per gli stessi reati. Il “modus operandi” era sempre lo stesso, venivano offerti chalet, appartamenti o stanze in affitto a basso prezzo in tutta la valle di Fiemme e Fassa, ma anche in val Rendena o nelle dolomiti bellunesi, gli alloggi erano prenotabili con un versamento di una piccola caparra, nell’ordine di poche centinaia di euro, su di un numero di conto, in realtà attestato su una carta prepagata. Una volta effettuato il versamento i truffatori diventavano irraggiungibili.

La cosa peggiore, per alcune famiglie è stata quella di accorgersene, in loco, una volta raggiunta la tanto attesa meta delle vacanze. Con la necessità poi di dover trovare, spesso, una sistemazione, non sempre disponibile per trascorrere la notte.

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I Consigli dei Carabinieri

- A tal proposito proprio il Comando dei carabinieri di Cavalese, consiglia a tutti di diffidare da offerte troppo vantaggiose, soprattutto nei periodi di altissima stagione e di verificare sempre l’esistenza e la disponibilità dell’immobile su siti convenzionali quali quelli degli uffici A.P.T. presenti nei vari comuni di valle.

- Molte volte la richiesta di pagamento della caparra viene fatta su carte prepagate, questo passaggio può nascondere qualche rischio, i movimenti effettuati su queste carte infatti non sono tracciabili e la maggior parte delle stesse non ammette forme di rimborso.

- E’ consigliabile quindi, anche ai fini di una verifica della veridicità dell’inserzione, chiedere di effettuare il pagamento mediante un bonifico postale o bancario, che assicura tracciabilità ed intestatario, oltre che una maggior serietà dell’inserzionista.

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