Gran fatica par i Cazadori de Su e Zo par Vila impegnati nelle sfide nel centro di Cavalese per la Caccia all’orso 2015.
Un tempo l’orso si cacciava, oggi si reintroduce. Le cronache trentine rivelano comunque una certa fatica nello stabilire una convivenza equilibrata fra uomini e orsi. Cavalese ha pensato di riproporre una festa goliardica dove l’orso è protagonista, poiché le paure ataviche e le divisioni di pensiero da sempre si sdrammatizzano attraverso il gioco.
La paura dell’orso è stata dunque rievocata, e quindi demistificata, durante la decima manifestazione “Su e Zo par Vila” che si è conclusa sabato sera. L’Amministrazione Comunale di Cavalese e il Comitato Rievocazioni Storiche, hanno riproposto quest’anno “La Caccia all’Orso”, un vecchio gioco che manca da circa vent’anni, ma che popolazione e ospiti ricordavano ancora.
I 28 “cazadori” dei due rioni di Cavalese, Su e Zo par Vila, si sono contesi fino all’ultimo la “Pelle dell’Orso” con divertenti prove di abilità, uno spettacolare tiro alla fune in via Libertà e una festa in piazza Ress.
Era il 1759 quando lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme chiese ai suoi “Cazadori” di cacciare l’orso da Fiemme. Quasi due secoli e mezzo dopo, l’orso è stato reintrodotto in Trentino. L’evento rivela una rivoluzione del pensiero avvenuta in poche generazioni. Inoltre, permette di ricordare la forza della gente di Fiemme che ha sempre saputo unirsi davanti al pericolo. Una forza che può ancora spendere per le sfide che si continuano a presentare.
Reportage fotografico di Massimo Vaia
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