Un confronto sulle politiche giovanili in Trentino
“Investire sulle nuove generazioni – Confronto sulle politiche giovanili in Trentino”: questo il titolo della serata in programma per
venerdì 19 maggio alle 20.30 al Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese.
Arianna Bazzanella, funzionaria della Provincia di Trento e autrice di diverse pubblicazioni sul tema, presenterà il rapporto annuale sulla condizione giovanile in Trentino, mentre Antonio Geminiani dell’Agenzia per la Famiglia, la Natalità e le Politiche Giovanili spiegherà quali sono le azioni messe in campo dalla PAT per le nuove generazioni; a seguire un dibattito con le associazioni giovanili locali.
Un momento di riflessione proposto dal Lions Club Fiemme e Fassa e subito accolto da Cassa Rurale di Fiemme e Comunità Territoriale della Val di Fiemme con Distretto Famiglia Val di Fiemme, coorganizzatori insieme alla Magnifica Comunità che ha messo a disposizione gli spazi. “Quest’anno i Lions festeggiano i cent’anni dalla fondazione. A livello internazionale le tematiche sulle quali ci si è impegnati a riflettere nel corso del centenario sono vista, fame, ambiente e giovani.
Da qui l’idea di creare un’occasione di confronto e approfondimento a livello locale sulle politiche giovanili”, spiega Manuela Felicetti, presidente del Lions Club Fiemme e Fassa, fondato 36 anni fa e attualmente composto da 45 iscritti. “In un contesto in rapida trasformazione, che richiede un continuo riadattamento delle competenze, dobbiamo rivedere i paradigmi educativi, scolastici e formativi per saper accompagnare i giovani verso un futuro che non è lineare e programmabile come lo è stato il nostro. Una riflessione su queste tematiche è quindi doverosa”, aggiunge Massimo Piazzi, vicedirettore della Cassa Rurale di Fiemme.
Il vicepresidente della Comunità Territoriale della Val di Fiemme, Michele Malfer, conclude: “Questo momento formativo rientra tra le proposte culturali del Distretto Famiglia di Fiemme, elaborate in stretta collaborazione con il Tavolo per le Politiche giovanili. È positivo vedere che la tematica giovanile interessi non solo l’ente pubblico, ma anche il mondo associativo e della cooperazione, in quanto, grazie al diverso approccio e ai diversi compiti, si possono trovare soluzioni, ideare progetti, aprire nuove strade all’interno di una cultura delle politiche integrate.
I giovani in questo quadro smettono di essere solo destinatari o clienti per diventare, invece, attori sociali che concorrono insieme ad altri alla costruzione di un nuovo senso di cittadinanza attiva. Sono convinto che il vero oggetto delle politiche giovanili dovrebbe essere lo sviluppo di un patto sociale capace di garantire il mantenimento del confronto tra le generazioni e lo sviluppo di una competenza comunitaria che parta dal riconoscimento della realtà e approdi all’individuazione delle strategie per predisporre adeguate azioni operative.
In conclusione, credo che le politiche giovanili siano importanti per aiutare i giovani a vivere una quotidianità valida, stimolante e propositiva e per facilitare le molte transizioni a cui un giovane è chiamato nel corso delle vita, verso l’indipendenza economica e abitativa, verso quella di pensiero e verso l’assunzione di un ruolo sociale nel contesto in cui vive”.
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