MERCOLEDì 20 LUGLIO, ORE 21.00 SALA DEL CONSESSO MAGNIFICA COMUNITA’ DI FIEMME LA PIETRA, IL SOSPIRO. Viaggio tra artisti, scultori, musica, poesia.
La serata del 20 luglio, voluta fortemente da E.S.PO. (Ente Sviluppo Porfido), importante polo di riferimento per divulgare la conoscenza del porfido trentino, vedrà protagonisti, nella storica cornice della Sala del Consesso della Magnifica Comunità di Fiemme, il poeta Davide Rondoni, la storica dell’arte e scrittrice Beatrice Buscaroli e la giovane nonché talentuosa violinista Ilaria Taioli. Si tratta di un viaggio tra immagini e notizie brevemente commentate dalla critica d’arte. Verranno, poi, recitati da Rondoni alcuni testi in versi e in prosa di autori del passato e contemporanei connessi all’opera dell’artista. I vari interventi saranno accompagnati dalle note sublimi di un violino suonato con maestria da Ilaria Taioli che interpreterà brani di J.S. Bach. Il format è già sperimentato in varie situazioni e noti teatri italiani. Nel corso della serata, tra l’altro, si evidenzieranno le caratteristiche di questi artisti:
Donatello, lo sfacciato Un artista che ha aperto nuove vie, vero padre del Rinascimento italiano -insieme a Masaccio- e vero talentuoso sperimentatore. Un modo per cogliere le origini e i primi movimenti della scultura che divenne la grande scultura umanistica e rinascimentale italiana.
Michelangelo, l’incompiuto La figura del genio italiano attraverso alcune opere e alcune delle infinite testimonianze in poesia intorno alla sua opera (compreso i suoi straordinari sonetti) e il suo legame con Vittoria Colonna. L’occasione è data anche dalla uscita per San Paolo edizioni di una storia della vita di Michelangelo di B.Buscaroli.
Modigliani, la cosa Uno dei geni e dei miti italiani del ‘900. Che anche al di là del mito da cui bisogna liberarlo spesso – per amore di verità – esercita un fascino fortissimo, nonostante la vita breve e non fortunata: Il pittore che voleva essere scultore, e che chiamava la scultura “la cosa” tanto ne era attratto. La praticò ma problemi di salute e di soldi impedirono che vi si applicasse, ma le sue opere pittoriche portano il segno di questa “idea scultore a” che gli veniva dal profondo della storia dell’arte romana e italica.
Martini, la quarta dimensione La figura e l’opera del più grande scultore italiano e europeo del Novecento. Dalle cui lettere e scritti emergono tratti di umanità e di riflessione stupefacenti. Un lavoratore instancabile che mentre decretava “la scultura lingua morta” regalava all’Italia e al mondo capolavori altissimi, pagando di persona la situazione gravemente ideologizzata tra le due guerre.
La serata è a ingresso libero fino a esaurimento posti.
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