“ Nel corso degli anni della propria attività Transodlomites ha raccolto attorno a sé tanta attenzione in varie regioni d’Italia e non solo . Tanti sono coloro che sin da subito sono divenuti amici dell’associazione. Poi come vuole la legge della vita alcuni di loro ci lasciano.
Ora è toccato all’Ing. Piero Muscolino che con molta passione nella lontana Roma aveva occasione di seguire costantemente le nostre iniziative e che in occasione delle manifestazioni a ricordo della ex Ferrovia Ora-Predazzo, quest’estate non aveva esitato a salire come sempre in treno sino a Trento per poi essere a Carano al Museo Casa Begna per raccontare i ricordi della Ferrovia Ora Predazzo domenica 30 giugno.
Sì, perché oltre ai libri citati nel documento in allegato Egli aveva scritto anche l’opera dedicata a “ Le ferrovie dolomitiche Ora-Predazzo e Chiusa –Plan “ e “ Ricordi ferrotramviari dei viaggi per le vacanze “ ove anche in quest’ultimo ricorda i momenti delle vacanze trascorse da giovane in Val di Fassa e Fiemme.
La foto scattata da Paolo Corrà , in allegato, lo ritrae a Predazzo il 30 giugno quando si recò a salutare la mitica B51 esposta in Piazza S.S. Apostoli
Ha fatto la personale conoscenza con l’Ing Muscolino proprio quel giorno e la prima cosa che mi disse è di considerarlo un nostro amico. Si fece subito voler bene in quel di Carano per la Sua simpatia , semplicità, grande professionalità e signorilità. Un saper relazionarsi con a gente da dare l’impressione di conoscerci da anni.
Da grande esperto di ferrovie Muscolino sin dall’inizio è stato un grande tifoso dell’idea della nuova ferrovia Trento –Canazei e convito che sia cosa giusta il realizzarla.
A nome di Transdolomites e quanti con l’occasione ebbero il piacere di conoscerlo rivolgo un caro saluto al nostro grande amico ; “ Ciao, buon tutto……..” Così Piero era solito salutare.
Massimo Girardi
L’ingegnere-scrittore è morto: con Piero Muscolino se ne va una parte della “cultura ferrotranviaria” italiana
E’ morto a Roma Piero Muscolino. Aveva 75 anni. Ingegnegnere delle F.S., grande estimatore del Tram, scrittore e ricercatore, ma soprattutto appassionato di trasporti in generale e in particolare di quelli su rotaia, è stato uno dei più grandi esperti del settore. Tra i numerosi incarichi ricoperti, quello che più gli è stato a cuore, la direzione della realizzazione del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa, alle porte di Napoli.
Piero Muscolino, sposato con Elina Timarco conosciuta giovanissima e prematuramente scomparsa, ha tre figlie, Silvia, Dora e Beatrice. Laureatosi nel 1965 in Ingegneria dei trasporti all’università La Sapienza di Roma, fu assunto lo stesso anno dalle Ferrovie dello Stato e assegnato al Servizio Movimento, dapprima nel Compartimento di Roma, dove tra l’altro seguì le corse di prova delle allora superveloci locomotive elettriche FS E.444 sulla Roma-Napoli. Due anni dopo fu trasferito al Compartimento di Torino quale responsabile dei Reparti Movimento di Chivasso e di Novara.
Nel 1970 rientrò a Roma, e assegnato alla Direzione generale delle FS vi percorse tutta la carriera fino a diventare, nel 1977, direttore della Divisione studi impianti del Servizio Movimento. Poi fu componente della Segreteria tecnica della Presidenza dell’Ente FS e direttore del Settore Attività museali e cultura storica ferroviaria della Funzione Qualità delle FS. In quest’ultima veste condusse al completamento i lavori per la costituzione del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. In pensione dal 2000 con la qualifica di dirigente.
E’ stato autore di numerosissi libri sui trasporti. Tra i primissimi “Le Ferrovie secondarie di Arezzo”, che tratta delle due linee, per Sinalunga, in Val di Chiana, e per Pratovecchio-Stia, nell’Alto Casentino. Piero Muscolino, noto per il suo amore per i “ricordi”, scrisse con particolare cura della ferrovia per il Casentino, dove a Porrena, nella Villa di uno zio generale dell’esercito, trascorse per lunghi anni buona parte delle vacanze estive. Sempre tra i primissimi volumi, da ricordare l’opera sul “Tram a Roma” e “Filobus a Roma”, entrambi scritti in collaborazione con un altro esperto di trasporti e suo grande amico, l’ingegner Vittorio Formigari.
Da diversi anni Piero Muscolino aveva preso a cuore l’iniziativa di Giuseppe Arena, scomparso nel 2008, che aveva ottenuto in uso la vecchia stazioncina di Colonna, a una ventina di chilometri da Roma, della dismessa ferrovia a scartamento ridotto Roma-Fiuggi, trasformandola in Museo. Piero Muscolino, collaborando attivamente con la moglie e i figli di Giuseppe Arena che avevano da sempre condiviso la passione del congiunto, si è occupato attivamente della “Ferrovia Museo Stazione di Colonna”, totalmente autofinanziata da appassionati privati. Da diversi anni l’ingegner Muscolino era solito trascorrere, infatti, molto del suo tempo come divulgatore per i visitatori, approffittando delle “pause” per le sue incessanti ricerche storiche di cui assolutamente non poteva fare a meno.
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