Il Consiglio provinciale ha appena approvato durante la discussione della Legge di stablità, un Odg del cons. Pietro De Godenz riferito al tema sanità con la richiesta, nel riordino della rete ospedaliera trentina, di una particolare attenzione verso gli ospedali di valle che preveda il ripristino della funzione H24 di Anestesia in tutti i presidi valligiani con la costituzione di un apposito primariato, una volta ottenuto il parere favorevole nazionale sul mantenimento dei punti nascita sotto soglia, e dopo la conclusione e gli esiti delle procedure concorsuali appena attivate per le assunzioni di tali figure, il ripristino della funzione di ostetricia e ginecologia H24, anche qui istituendo un apposito primariato.
“Il modello organizzativo delle alte specialità fa riferimento alla modalità di produzione e distribuzione dell’assistenza ospedaliera secondo il principio delle reti cliniche integrate (modello “HUB & SPOKE”: letteralmente: mozzo e raggi) che prevede la concentrazione della casistica più complessa, o che necessita di più complessi sistemi produttivi, in un numero limitato di centri (HUB). L’attività degli HUB è fortemente integrata, attraverso connessioni funzionali, con quella dei centri ospedalieri periferici (SPOKE).” si legge nell’incipit dell’Ordine del giorno di De Godenz che ha proseguito ”in attuazione della legge provinciale n. 16/2010 si è deciso di estendere il servizio di elisoccorso H24 su tutto il territorio provinciale per attuare la ridefinizione delle funzioni tra gli ospedali di valle e il Nuovo Ospedale del Trentino (NOT). Già nel 2013, con la deliberazione della Giunta provinciale di data 8 marzo 2013, era stato previsto che “L’attivazione dell’elisoccorso anche nelle ore notturne consente di rispondere ad una forte esigenza del servizio di emergenza sanitaria, sia per quanto riguarda gli interventi primari sia per quanto riguarda il trasporto inter ospedaliero.
Essa è motivata soprattutto dalla necessità di garantire, anche oltre le ore 21:00, il trasporto protetto all’Ospedale “Hub” (Trento) di una serie di patologie tempo correlate il cui trattamento dipende direttamente anche dai tempi di intervento, come l’infarto, l’ictus e la traumatologia maggiore. Infatti i trasferimenti notturni di questa tipologia rappresentano una rilevante criticità per la oggettiva difficoltà degli ospedali “spoke” a mettere a disposizione personale medico con competenza ed esperienza specifica nella gestione dei pazienti critici: si tratta infatti di pazienti intubati o di pazienti che necessitano di supporto avanzato delle funzioni vitali”.
“Solo con una gestione centralizzata dei trasporti si può garantire la sicurezza dei pazienti più gravi” ha ripreso De Godenz “in quanto i requisiti in termini di competenze professionali, supporti tecnologici e volumi di attività necessari per garantire l’efficacia dei trattamenti sono perseguibili esclusivamente attraverso una concentrazione di tale casistica. L’attivazione di una rete di soccorsi e di trasporti veloci e con elevata professionalità è pertanto il presupposto per garantire la massima accessibilità di tutti i cittadini, anche i più periferici, ai servizi ed ai trattamenti d’emergenza.
Come già anticipato questa rappresenta inoltre la condizione indispensabile affinché gli ospedali periferici possano assolvere pienamente al proprio ruolo nell’ambito della rete ospedaliera provinciale, così come delineato dalla L.P. 16/2010, con standard adeguati di qualità e sicurezza per i cittadini, potendo contare sulla possibilità trasferimento tempestivo di quei pazienti i quali, per la complessità/criticità della patologia, necessitassero di trattamento in sedi più appropriate”.
Tale condivisibile impostazione ha poi trovato una sua strutturazione complessiva all’interno della successiva deliberazione 2114 della Giunta provinciale del 5 dicembre 2014 all’interno della quale venivano esplicitate in modo chiaro le funzioni delle strutture “hub” e di quelle “spoke” e rappresentate le configurazioni (attuale e futura) delle singole strutture ospedaliere (Tione, Cavalese, Borgo Valsugana, Arco, Trento e Rovereto); in questa deliberazione veniva sancito un aspetto fondamentale che, al di là del dibattito politico sulle singole situazioni – i punti nascita, ad esempio, risultavano “da definire”, è quello legato alla presenza del servizio di Anestesia H24, oltre che alle Sale Operatorie H24 per l’Ospedale di Cavalese nei periodi di massimo afflusso turistico e ad un indirizzo di mandato di eccellenza per l’area dell’Ortopedia.
“Oggi purtroppo” ha sottolineato il cons. UpT “tale impostazione non trova riscontro nella situazione che si sta delineando anche a causa dell’entrata in vigore di norme che hanno messo in seria difficoltà l’impianto globale su cui poggia il modello organizzativo della sanità pubblica, a cui ci si è trovati di fatto impreparati: dal 25 Novembre viene pienamente applicata la direttiva europea 88/2003 sull’orario di riposo e di lavoro dei medici (e sanitari) dipendenti, con l’entrata in vigore della legge 161/2014 il cui articolo 14, c.1 che abroga due precedenti norme italiane, derogatorie dalla direttiva comunitaria in tema di orari e riposi del personale sanitario dipendente, medici e non medici. In dettaglio, si trattava dell’art.41, c.13 (dirigenza sanitaria) della legge 133/2008 e dell’art.17, c.6-bis (tutto il ruolo sanitario, comparto incluso) del d.lgs.66/2003.
Da quella data si applicano a pieno titolo anche alla dirigenza sanitaria e ai sanitari tutte le disposizioni di cui al d.lgs. 66/03 e, in particolare, la previsione dell’art.7, c.1, del decreto, secondo la quale “il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo continuativo, ogni 24 ore”. Per altro, l’art.14, c.3, della legge 161/2014 dispone che le norme contrattuali (es. art. 17, CCNL 2008, Area IV ) che avevano dato attuazione alle norme ora abrogate cessino di aver applicazione alla stessa data del 25/11/15.
“Tutto ciò” ha specificato nel suo intervento il cons. upT “ha causato un vero e proprio “terremoto” anche nel mondo della sanità trentina, già messo a dura prova dal rischio di chiusura dei punti nascite periferici e dal depotenziamento di alcune funzioni considerate essenziali per le nostre valli, con la non applicazione dei contenuti della deliberazione della Giunta provinciale 2114 del 5 dicembre 2014, soprattutto per quanto riguarda la presenza dell’anestesista H24 e il mancato potenziamento dell’ortopedia nel periodo di massimo afflusso turistico nei presidi ospedalieri di valle e, per tali ragioni, il Consiglio Provinciale impegna la Giunta Provinciale:
A proseguire quanto si sta facendo in merito al il riordino della rete ospedaliera provinciale secondo il modello “hub & spoke”, con una particolare attenzione verso i presidi ospedalieri di valle;
A ripristinare il prima possibile, anche attraverso le assunzioni previste con le procedure concorsuali in corso, la funzione H24 di anestesia in tutti gli ospedali di valle, valutando anche la percorribilità e la sostenibilità di soluzioni organizzative che prevedano l’istituzione di un apposito primariato.
A prevedere, una volta ottenuto il parere favorevole nazionale sul mantenimento dei punti nascita sotto soglia, e dopo la conclusione e gli esiti delle procedure concorsuali per le assunzioni di tali figure, il ripristino della funzione di ostetricia e ginecologia H24 negli gli ospedali di valle, valutando anche la percorribilità e la sostenibilità di soluzioni organizzative che prevedano l’istituzione di un apposito primariato. “
“Per quanto riguarda i primari” ha concluso De Godenz “sapendo che gli ospedali di valle non sempre sono appetibili per i potenziali occupanti dei posti disponibili credo sia necessario o istituire prossimamente una rotazione degli stessi o ripristinare i primariati dove esistevano perché, e su questo abbiamo dati precisi, quando in passato ci sono stati professionisti d’eccellenza a fare i primari nelle valli i cittadini erano contenti di recarsi negli ospedali periferici. I nostri ospedali vanno mantenuti e in essi dobbiamo garantire servizi e sicurezza.”
Qui copia dell’ Odg del cons. De Godenz sugli ospedali hub & spoke in Trentino
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