Il bacan in Val di Fiemme è quasi una figura mitologica oltre che un lavoratore instancabile. Il nome “Bacan” richiama il suono dei campanacci, gli urli nel pascolo, l’incedere pesante degli scarponi, ma anche gesti semplici, spontanei, talvolta irriverenti che fanno del contadino un personaggio originale e imprevedibile. In suo onore, gli artisti creeranno otto sculture da installare nei boschi del Latemar, lungo il sentiero del “Pastore Distratto” e nel centro di Predazzo. Anche dai loro scalpelli e dalle loro motoseghe ci si aspetta tanto rumore. Partecipano al secondo simposio “I draghi della scultura” gli artisti Roberto Boninsegna, Paolo Vivian, Roberto Merotto, Paolo Figar, Federico Vanzo, Arianna Gasperina, Iacopo Bellante e Lionello Nardon. Per tre giorni si potranno ammirare gli scultori all’opera in piazza SS. Apostoli a Predazzo e nei prati di Gardoné a monte della telecabina Predazzo-Gardoné (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30).
Il simposio è stato organizzato dagli impianti di risalita Latemar 2200, dal Comune di Predazzo e dal Comitato Manifestazioni Locali in collaborazione con ristoranti, rifugi, hotel e commercianti.
Le statue resteranno esposte a Predazzo, all’ingresso del Museo Geologico delle Dolomiti, fino a domenica 16 settembre, festa della Desmontegada dele vache.
INFO: Predazzo tel. 0462.502929Questo articolo è stato letto 2681 volte!