Era un progetto a lungo accarezzato che ora sta diventando realtà, saranno disponibili risorse per oltre 28.700.000 euro.
L’impianto di S. Floriano è stato costruito tra il 1952 e il 1957, a scavalco tra i territori delle due Province di Trento e di Bolzano, tra le quali, dal 2005, è insorto un contenzioso sulla titolarità delle funzioni amministrative relative alla gestione amministrativa della concessione.
La storia recente parte dall’Accordo in materia di gestione delle acque pubbliche fra Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano, siglato nell’ottobre del 2010. Quell’accordo, ha previsto, tra l’altro, per poter realizzazione misure di risanamento ambientale paesaggistico e anche a titolo di compensazione territoriale, l’obbligo per il titolare della nuova concessione di versare direttamente alle due Province autonome una somma annua aggiuntiva, anche a parziale compensazione del danno ambientale subito dai comuni rivieraschi.
Nell’ottobre del 2013, per sviluppare un progetto territoriale integrato per intervenire nell’ambito dei comuni territorialmente interessati lungo la valle del torrente Avisio e, in particolar modo, di quelli direttamente penalizzati dalla presenza dell’invaso di Stramentizzo – quello che diventerà il “Progetto per l’Avisio” – , la Provincia autonoma di Trento, i Comuni di Albiano, Capriana, Castello-Molina di Fiemme, Cavalese, Cembra, Lisignago (ora Comune di Cembra-Lisignago), Giovo, Grauno, Grumes, Faver, Valda (ora Comune di Altavalle) Lavis, Lona-Lases, Panchià, Predazzo, Segonzano, Sover, Tesero, Trento, Valfloriana, Ziano di Fiemme e le Comunità territoriali della Val di Cembra e della Val di Fiemme hanno firmato un protocollo d’intesa. L’obiettivo era quello di favorire la promozione economica e lo sviluppo sostenibile dei territori e delle popolazioni residenti lungo la valle dell’Avisio e dei suoi affluenti.
Il risultato del confronto fra questi soggetti è il “Progetto per l’Avisio”, documento che si compone dunque di una serie di interventi legati alla valorizzazione della qualità ambientale e alla promozione dello sviluppo locale nelle aree interessate dal corso del fiume. Il lavoro comune realizzato dalla Provincia, dalle comunità e dai comuni ha fatto sì che dal progetto siano scaturite una serie di proposte di ampio respiro, in grado di promuovere in maniera integrata e trasversale lo sviluppo sostenibile dei territori interessati. Sei le grandi aree tematiche sulle quali si è lavorato: acqua, mobilità, energia, turismo, ambiente, valore sociale.
I contenuti principali riguardano interventi per collegamenti ciclabili e pedonali ma anche sulle strade per oltre 17,1 milioni, lavori su acquedotti, fognature, depurazione, sistemazioni idrauliche e regimazione per 4,3 milioni, attività di riqualificazione dell’ambiente, per la fruibilità del territorio e per il miglioramento del paesaggio per 3,3 milioni, e inoltre misure per la riqualificazione urbana e il sociale per un milione e mezzo, interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e dell’illuminazione pubblica per un milione e trecentomila euro, promozione e servizi per il turismo per un milione e duecentomila euro. Si è deciso inoltre di realizzare un collegamento ciclopedonale fra la val di Fiemme e la val di Cembra, e di effettuare il monitoraggio della qualità delle acque dell’Avisio lungo tutto il suo corso.
Lo scorso mese di giugno la Giunta provinciale aveva approvato il documento tecnico che definisce in dettaglio gli interventi e i soggetti attuatori. Il loro finanziamento è interamente a carico del concessionario della derivazione idroelettrica e verranno sviluppati secondo una logica “di rete”, in maniera unitaria e partecipata. Tra gli obblighi del concessionario c’è anche quello di progettare e realizzare, per 19 milioni di euro, le opere di modifica del serbatoio di Stramentizzo, per consentire una migliore laminazione delle piene, con una modellazione che salvaguardi la fruibilità pubblica delle sponde.
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