Progetto viabilità Cavalese estate 2014 – Sondaggio

Da il 19 luglio 2014
progetto viabilita cavalese 2014

Il progetto temporaneo per la viabilità nel centro di Cavalese s’inserisce in un più ampio studio urbanistico iniziato dagli studenti dell’Università degli studi di Trento.

Corso di Progettazione Urbanistica in occasione del Workshop “Mastery of Design” organizzato da GreenTrenDesign Factory e coordinato dai docenti G. Scaglione e M. Ricci in collaborazione con l’architetto paesaggista Joao Nunes.

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progetto viabilita cavalese 2014 Progetto viabilità Cavalese estate 2014   Sondaggio

DALLA RELAZIONE DI PROGETTO

Il progetto degli elementi d’arredo urbano temporanei per Cavalese nasce come riposta a delle precise indicazioni di carattere pratico, economico e funzionale poste dall’Amministrazine Comunale come indirizzi guida alla progettazione. Fin da subito è emersa la necessità di sperimentare una nuova viabilità nel centro di Cavalese attraverso l’introduzione di elementi di arredo urbano (delle fioriere) con particolari caratteristiche. Questi elementi dovevano essere modulari, facilmente assemblabili (e disassemblabili), a basso costo e manutenzione, con uno spiccata anima di riciclo e che fossero in grado sia di introdurre delle forme di design urbano innovativo e sia di rispondere a più funzioni in un unico elemento. L’idea generale che l’Amministrazione Comunale ci ha sottoposto è stata quella di pensare ad un progetto sostenibile nel vero senso della parola, sia per costi e materiali ma anche per prodotti e servizi utili alla realizzazione del progetto da trovare necessariamente sul territorio.

Da questi presupposti è emersa la scelta di puntare sul pallet di legno: un elemento povero, modulare e facilmente recuperabile in loco ma che allo stesso tempo sapesse essere estremamente versatile ed in grado di declinarsi in svariate modalità attraverso la composizione per elementi sia in altezza che in lunghezza. Inoltre, aspetto non secondario, il pallet si lega indissolubilmente al territorio Fiemmese per il suo diffusissimo utilizzo in zona e per la sua natura di legno di abete prodotto in loco.

Una volta stabilito l’elemento base del progetto si è lavorato sulla composizione multipla per elementi creando dei blocchi costituita da 20 pallet ciascuno. Ogni blocco, andando a posizionarsi a circa 20 m di distanza l’uno dall’altro, individua e limita una fascia di rispetto di circa 3 m che, correndo parallela alla carreggiata, permette di recuperare un prezioso spazio per la pedonalità in aggiunta al tradizionale marciapiede. Successivamente si è lavorato su tre temi che hanno permesso di aggiungere nuovi elementi al progetto sia sotto l’aspetto compositivo e formale e sia sotto quello più pratico e funzionale. I temi sono: la struttura, il verde e la grafica.

LA STRUTTURA Ogni blocco ha come base una struttura composta da quattro pile di pallet sovrapposte ad altezze diverse. L’alternanza dei blocchi produce un profilo ondulato che si ripete per tutto il tratto di strada in questione. L’aggiunta di alcuni pallet posizionati in verticale ha invece permesso di creare delle comode sedute poste in totale sicurezza poiché rivolte verso il tratto stradale accessibile ai soli pedoni e ciclisti.

LA VEGETAZIONE La vegetazione è un altro aspetto fondamentale del progetto ed è stata accuratamente studiata. Ogni pallet è stato opportunamente sagomato per alloggiare al proprio interno dalle 2 alle 4 vaschette di fiori. Dopo un’attenta analisi, la scelte delle essenze da mettere a dimora è ricaduta su erbe officinali quali salvia, lavanda, origano, helichrysum… Queste piante sono state selezionate per riprodurre macchie di colore diverso in modo da creare una sequenza cromatica lungo tutta la spina cittadina. Inoltre, attraverso i loro caratteristici profumi, permettono di attirare il passante e di stimolare la curiosità nei confronti di piante che non sempre le gente che vive in città è abituata a vedere e a conoscere.

LA GRAFICA In ultimo si è puntato su l’utilizzo di una grafica semplice ma di forte impatto visivo che sapesse da un lato nobilitare il singolo pallet e dall’altro introdurre indicazioni topografiche e stradali che possano aiutare il residente e il turista ad orientarsi nell’abitato di Cavalese. Infatti, oltre alla caratteristica bordatura verde acido che si è voluta proporre sui bordi dei pallet, dello stesso colore sono state riprodotte le indicazioni sui principali luoghi d’interesse di Cavalese (Chiesa dei Frati Francescani, Municipio, Biblioteca Muratori, Chiesa di San Sebastiano…). La scelta del colore è inevitabilmente legata al concetto di sostenibilità, universalmente associato al colore verde. L’accezione “fluo” che abbiamo voluto dare risponde invece al requisito di massima visibilità (anche di notte) degli elementi di arredo urbano posti sulla carreggiata.

Greentrendesign Prof. Arch. Pino Scaglione Arch. Davide Consolati Dott. Tulia Provenzano Dott. Gaia Sgaramella

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5 Commenti

  1. chiara

    26 luglio 2014 at 20:56

    Buona l’idea……ma boccio…il colore ..che orrore !!!!Che senso di miseria…Si dovevano realizzare stendendo il colore completamente e non solo parzialmente ottenendo così un risultato che soddisfacesse la vista e che sembrasse una scelta curata nei particolari ..Forse anche l’uso di forme o sagome, non necessariamente di foglie o enormi fiori di legno colorate, avrebbero arricchito il tutto. Penso che non sarebbe stato sbagliato prendere in considerazione la scelta di lasciarli in legno, o addirittura alternare moduli colorati, bianchi e legno in sequenza…La nota che maggiormente stona??? I FIORI!!! Ma dico io non si potevano utilizzare delle composizioni floreali che siano degne di un centro storico!?!?Come si fa a presentare a luglio delle fioriere con delle piantine così rachitiche….quando si potevano utilizzare edere e sempre verdi folti o fiori a cascata…incensi che in poco tempo diventano foreste.??!!.. Che delusione!!! Un progetto GREEN che poteva essere interessante perché realizzato con materiale riciclabile diventa una deludente soluzione spartitraffico per una cittadina come Cavalese! Peccato!

  2. Pasquale

    28 luglio 2014 at 12:43

    Ho gia’ espresso in altra sede il mio punto di vista comunque posso sintetizzarlo cosi’: Idea valida ma la scelta dei materiali orribile totalmente sbagliata in un paese di montagna dove non manca di certo il legno si poteva optare per un legno anche se grezzo ma sicuramente piu nobile(bore)

  3. Mauro Morandini

    28 luglio 2014 at 13:56

    Riporto dai social alcuni commenti al sondaggio:

    Giuseppe Scaglione Uno dei progetti più semplici, economici, efficaci, non compreso affondo da quanti hanno l’abitudine di “pietrificare” ogni casa. Anche il provvisorio. Ma i tempi d’oro dei grandi budgets sono finiti e occorre saper fare cose semplici e di qualità con budget molto modesti! La qualità vincerà sulla mediocrità…

    Chiara Bertagnolli Buona l’idea……ma boccio…il colore ..che orrore !!!!Che senso di miseria…Si dovevano realizzare stendendo il colore completamente e non solo parzialmente ottenendo così un risultato che soddisfacesse la vista e che sembrasse una scelta curata nei particolari ..Forse anche l’uso di forme o sagome, non necessariamente di foglie o enormi fiori di legno colorate, avrebbero arricchito il tutto. Penso che non sarebbe stato sbagliato prendere in considerazione la scelta di lasciarli in legno, o addirittura alternare moduli colorati, bianchi e legno in sequenza…La nota che maggiormente stona??? I FIORI!!! Ma dico io non si potevano utilizzare delle composizioni floreali che siano degne di un centro storico!?!?Come si fa a presentare a luglio delle fioriere con delle piantine così rachitiche….quando si potevano utilizzare edere e sempre verdi folti o fiori a cascata…incensi che in poco tempo diventano foreste.??!!.. Che delusione!!! Un progetto GREEN che poteva essere interessante perché realizzato con materiale riciclabile diventa una deludente soluzione spartitraffico per una cittadina come Cavalese! Peccato!

    Paola Lutzemberger Hai ragione Chiara Bertagnolli l’idea è buona. Avere un centro Cavalese con traffico limitato sicuramente lo valorizza e ne fa apprezzare di più la bellezza. Andava forse studiata in maniera diversa. Non sarebbe stato male, senza andare tanto lontano, aver fatto un concorso a livello di artisti/professionisti locali, ne abbiamo di eccellenti e potevano uscire sicuramente idee interessanti senza spendere grandi cifre …. e come dici tu anche la scelta dei fiori poteva essere diversa …. con delle belle cascate pendenti, verdi o floreali che siano, sarebbe tutta un’altra vista ……. peccato perché così non invogliano nemmeno a sedersi per ammirare e respirare tutta la bellezza del nostro paese …..è un vero peccato …..

    Maria Elena Gianmoena Carissime, grazie per le vostre considerazioni. Rispondo solo a qualche imprecisione, solo perché la comunicazione circa il progetto nel suo complesso e’ stata molto parziale. Gli architetti che hanno studiato il progetto sono neo laureati, anzi neo laureate della facoltà di ingegnerie ed architettura della’ università di Trento con la supervisione del loro professore.

    Maria Elena Gianmoena Abbiamo deciso di coinvolgere i giovani nella realizzazione di questo progetto per dare loro la possibilità di misurasi con un progetto concreto, in cambio di un semplice rimborso spese.

    Maria Elena Gianmoena La relazione di progetto la pubblico domani appena arrivo in ufficio così poi avrete gli elementi per fare un’analisi più precisa.

    Maria Elena Gianmoena Essendo un progetto sperimentale lo abbiamo dovuto realizzare con pochissime risorse però con una filosofia ben precisa che si collega al tema dell’ ecosostenibilità, ecco il perche del colore verde E e del riciclo. La scelta della piante era ben precisa, dovevano essere tutte piante aromatiche, sistemate a macchia di colore, solo che sfortunatamente sono arrivate non come erano state ideate , ma come tutti possiamo vedere misere e troppo piccole. Comunque tutto è migliorabile. Ora è priorità capire se questa soluzione della variante della viabilità e’ migliorativa o meno per il sistema economico, commerciale, turistico di Cavalese .

    Chiara Bertagnolli Come sempre chi fa è soggetto a critiche….e lo sa prima di compiere il passo…quindi deve essere apprezzato per la grande capacità di mettersi in gioco…. esporsi …credendo fermamente nelle proprie idee! A cose fatte tutti possono dire …che si poteva far meglio o diversamente…anzi tutti devono dire la propria opinione! Con una modalità diretta io ho esposto la mia! Con questo non metto in dubbio le capacità del nostro assessore che di cose positive ne fatte eccome!!!!Per quel che riguarda la viabilità non son certa di esser in grado dare un opinione! Nel senso che personalmente trovo che è doveroso tutelare sia i commercianti sia i turisti per un mese e mezzo neanche l’estate e quindi una chiusura al traffico è da prendere i considerazione …Sarebbe da valutare forse chiedendo ai commercianti se c’è stato un significativo miglioramento con questa scelta ..l’annata è quella giusta, penso che con tutta quest’acquai nostri turisti più che passeggiare in centro non hanno fatto !!!

    Chiara Bertagnolli Ad ogni modo personalmente non sono in grado di contribuire con un’idea concreta, forse perché non essendo di Cavalese subisco in maniera più lieve il disagio che invece ricade sui cittadini o ancor più, non sono mai in centro nelle ore di punta! Proporrei un ulteriore sondaggio, forse esteso agli stessi turisti con il sostegno degli albergatori…in cui si chiedono anche delle proposte! Sicuramente alcune saranno irrealizzabili ma altre chissà potrebbero essere utili se non altro per capire a cosa si deve dar priorità !!! In fondo parzialmente Elena questo lo hai già fatto .QUI…..permettendo a tanti di dare la propria opinione …bene!!! Rimane il fatto che non solo non è facile accontentare .tutti ma ..sinceramente impossibile!!!..E’ in sintesi ….alle pigrone come me….dovrebbe esser ricordato che in fondo fare due passi in più per due mesi all’anno non è la fine del mondo!!! Saluti!.

  4. RiccardoFelicetti

    28 luglio 2014 at 20:26

    a me l’idea piace!

  5. sabrina

    1 agosto 2014 at 14:28

    a scagliò ma valla a raccontare ad una altra assessora la trovi di certo,qui abbondano le boccalone.
    400 palette diviso 7500 e = 18,75 euro a paletta, i piu cari al mondo ( costruita ex novo enemmeno riciclati )
    Credo non vada aggiunto altro ..le bugie hanno le palette corte o le palette raccontan palle.
    Il traffico si è risolto da solo perche mancano la metà dei turisti!
    Quanto ai giudizi meglio il colore,,esteso,,,brava elena,,,a fare si sbaglia …e bi bi bibbò… ci cii ciiciò da il segno e la certezza che il luogo che ebbe glòria, passata , che fu sede di principi vescovi in vacanza ,ma anche di frequentazioni meno porporate ma altrettanto dotte e di qualità ,sia ora destinato allabanalità e all’anonimato piu triste…quello delle palette e dei capannoniindustriali ..delle mezze seghe archittetoniche e delle maestrine in cattedra .

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