Punti nascita, la Giunta Provinciale traballa, Borgonovo ritratta

Da il 15 luglio 2015
borgonovo re

Dopo le allarmanti notizie della possibile chiusura dei punti nascite di Tione e Cavalese all’inizio della seduta di oggi del consiglio, i capigruppo hanno chiesto che l’assessora Borgonovo Re una richiesta di spiegazione su quanto riportato su quasi tutte le testate provinciali stamane. 

Borgonovo Re ha chiarito subito che le notizie apparse sono fantasiose, anche se non è parsa molto convinta.

Nessun dubbio invece da parte di tutti gli altri consiglieri che sono intervenuti e che hanno pesantemente criticato la presa di posizione dell’assessore Borgonovo Re sulla chiusura dei punti nascita di Tione e Cavalese. Le minoranze dopo la sospensione hanno presentato una proposta di risoluzione dove si impegna la giunta a fare tutto il necessario per mantenere i punti nascita di Tione e di Cavalese garantendo, nel rispetto dei ruoli,  il pieno coinvolgimento del Consiglio Provinciale e dei territori interessati tramite le amministrazioni comunali e le relative comunità di valle

Era particolarmente atteso l’intervento del capogruppo dell’Upt Passamani che già nella giornata di ieri aveva espresso grande contrarietà e amarezza per la decisione presa.

«Sono molto amareggiato - ha esordito Passamani - noi dell’Upt siamo sempre stati positivi e costruttivi ma ora ribadisco che siamo stufi di queste soprese amare e negative, noi siamo stati leali fino in fondo, ma c’è un limite a tutto, e questo ora è stato superato. Sindaci e consiglieri che rappresentano il territorio,  che hanno portato migliaia di firme non sono stati presi in considerazione, non è possibile gestire la sanità in questo modo, ora, arrivati a questo punto la fiducia è messo in dubbio».

Passamani, molto scuro in volto, non ha mai perso la calma, ma le sue parole sono risuonate nell’aula silenziosa come una mannaia che sta per colpire la sua vittima. «O adesso venite a spiegarci cosa diventerà la sanita in Trentino - ha tuonato - oppure fermiamoci qui, stiamo attendendo da Roma notizie su alcuni passaggi importanti per la gestione della nostra sanità e l’assessora pensa bene di uscire con queste sparate».

 Passamani poi ha parlato delle promesse fatte all’ospedale di Borgo dopo la chiusura del punto nascite e mai mantenute dall’assessora, «la nostrra posizione è netta, - ha concluso - la nostra base e i nostri elettori ci chiedono di esssere tutelati e noi così faremo, se lei assessora non esce da questo tunnel noi non la sosteniamo più e dopo due anni che vengono prese delle decisioni di nascosto direi che è il minimo».

giunta provinciale trento Punti nascita, la Giunta Provinciale traballa, Borgonovo ritratta
Duro anche Giovanazzi: «Assessora lei ha bisogno di un po’ di riposo, lei e anche molti membri della giunta. Le scelte a spizzico sono la conferma che non c’è una visione generale chiara e valida. Lei è inidonea allo svolgimento di questo ruolo, esprirmo la non fiducia nei suoi confronti, lei è incapacità di portare proposte al territorio, lei non guarda l’interesse della collettività e non ha avuto la capacità di usare la sua intelligenza per il bene dei cittadini».
Degasperi invece ha rimarcato come negli ultimi due anni le discussione in tema di sanità siano arrivate in aula solo grazie alla stampa e ha ricordato che i proprietari della sanità sono i cittadini. «In Trentino la sanità costa di più del resto d’Italia, ma non basta, infatti ora i cittadini dovranno spostarsi sul territorio a proprie spese. Perchè – ha poi chiesto all’assessora – queste scelte non le avete condivise con  gli elettori prima delle elezioni? Perchè nella campagna elettorale non avete parlato di chiusure di ospedali?» 
Ha poi citato un breve passaggio del programma elettorale del Pd: «in Trentino ogni cittadino ha diritto di trovare i servizi essenziali vicino a casa, non esiste il trentino delle valli e quello delle città ma un Trentino unico, in Trentino ogni cittadino deve avere la certezza di essere curato bene, vicino a casa e in modo gratuito». Tre affermazioni – ha concluso – che non trovano risposte.
Detomas per i ladini, «Questa modalita di affrontare le cose mette in discussione 50 anni di storia di questa provincia».  leggi tutto
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COMUNICATO STAMPA UPT e UAL

Non sono passate molte ore dalla riunione di maggioranza in cui si è affrontato il tema dei punti nascita.

Il Presidente ci ha informato dell’impegno nei prossimi giorni, a Roma, di interloquire con il nuovo sottosegretario alla sanità, per sollecitare quelle risposte in materia di standard per i punti nascite, che assieme alla provincia di Bolzano avevamo posto ancora in primavera: la reperibilità entro i 10 minuti al posto della presenza del ginecologo 24h su 24 e la possibilità di sostituzione del neonatologo con l’anestesista rianimatore specificatamente formato ed aggiornato.

I nostri gruppi hanno fatto presente la necessità di un più forte impegno su questo fronte anche alla luce della risposta fornita dal ministero alla interrogazione dell’on. Ottobre laddove si fa riferimento alla possibilità di andare sotto il limite dei 500 parti anno per mantenere un punto nascita di fronte ai problemi di orografia del territorio e quindi di tempi e distanze che rendono difficile l’accessibilità alle cure sanitarie in ospedale.

É stata anche sottolineata la necessità di una maggior condivisione con le regioni vicine e la Provincia di Bolzano, su questa tematica, così delicata ed importante per le popolazioni che vivono nelle aree più decentrate delle nostre montagne e per la stessa Autonomia della nostra Comunità.

Abbiamo scritto su questo argomento appelli, interrogazioni, proposte e mozioni.

Abbiamo ricevuto risposte di impegno su questi fronti e l’unica ragione per cui abbiamo atteso gli esiti di questi impegni è che ci siamo fidati delle persone che li hanno assunti in primis l’Assessora Borgonovo Re. Assunti difronte al Consiglio Provinciale, ai Comuni e alle Comunità, a 60.000 cittadini che hanno sottoscritto appelli per scongiurare chiusure e riduzione di servizi.

Abbiamo conseguentemente rassicurato tutti coloro che nel frattempo ci informavano di iniziative esattamente contrarie da parte dell’Assessorato e dell’Azienda Sanitaria come la mancata sostituzione di primari, il lento soffocamento dei livelli organizzativi decentrati, vera causa dell’abbassamento dei livelli di sicurezza, dietro cui poi, ci si trincera per invocare tagli e chiusure.

Anche sul piano politico, abbiamo cercato in ogni modo di far capire l’importanza che i nostri gruppi assegnano alle politiche di decentramento dei servizi, soprattutto quelli sanitari, in aree alpine; la loro diretta connessione con le politiche di contrasto allo spopolamento della montagna, al diritto di solidarietà tra il Centro e le Valli, indicando soluzioni possibili e suggerendo iniziative, come quella della sperimentazione che ci permetterebbero di essere ancora una volta laboratorio positivo per il Paese.

Nonostante tutto ciò, apprendiamo con sconcerto, che l’Assessora con i suoi collaboratori ha comunicato ai vari rappresentanti dei reparti di maternità la DECISIONE di chiudere i punti nascita di Tione e Cavalese: 1/09/2015 1/01/2016.

Sarà pur vero che l’Assessora non ha mai fatto mistero della sua piena convinzione sulla necessità di chiudere i punti nascita degli ospedali di montagna, ma è altrettanto vero che nel suo ruolo di sintesi e garanzia degli impegni politici assunti in sede istituzionale, avrebbe dovuto farsi carico di difendere e non di scoraggiare i tentativi di innovare o se vogliamo di “colmare le lacune” di quelli standard nazionali, che, di fatto, hanno omologato le aree alpine a quelle metropolitane.

Non è qui il caso di riprendere il merito di questioni su cui siamo già stati chiari e propositivi, ma solo esprimere la nostra incredulità ed amarezza nel constatare che le notizie stampa contraddicono le nostre aspettative e la nostra visione di sanità soprattutto nelle politiche di decentramento dei servizi.

La sconfitta con lo Stato poteva essere messa in conto, ma dopo aver combattuto con lealtà una battaglia che potevamo e che si può ancora vincere. Diversamente avremo potuto cercare altre soluzioni, in un quadro di più ampio confronto ed informazione, a cui lo stesso Presidente dell’ordine dei medici aveva dichiarato la disponibilità d’intervenire.

Purtroppo con quest’ennesima fuga in avanti, che ci pone a distanze sempre più lontane dall’Assessora, sia nei contenuti che nel metodo di confronto, riteniamo che si renda necessario un decisivo incontro delle forze politiche che compongono la maggioranza entro breve tempo.

Il Gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino e il Gruppo consiliare dell’Union Autonomista Ladina

 Mauro Ottobre

Proposta di risoluzione

ai sensi dell’art. 140, comma 5, del regolamento interno

Vista l’importanza della salute in tutto il territorio provinciale da garantirsi anche tramite gli ospedali periferici;

Visto il recente pronunciamento della Corte Costituzionale in ordine alla responsabilità in capo alla Provincia in materia sanitaria;

Vista la notevole mobilitazione territoriale per la salvaguardia degli ospedali periferici in generale e il mantenimento dei punti nascita di Cavalese e Tione in particolare;

Considerata la responsabilità in capo alla Provincia di coinvolgere i territori su un così importante servizio pubblico al fine di un miglior servizio complessivo per la nostra comunità.

Il Consiglio Provinciale impegna la Giunta a:

fare tutto il necessario per mantenere i punti nascita di Tione e di Cavalese garantendo, nel rispetto dei ruoli,  il pieno coinvolgimento del Consiglio Provinciale e dei territori interessati tramite le amministrazioni comunali e le relative comunità di valle

Trento, 15 luglio 2015

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punti nascita si chiude dimissioni asessore Punti nascita, la Giunta Provinciale traballa, Borgonovo ritratta

Accolti da Parto per Fiemme 2014/2015

Dal 18 luglio al 31 dicembre 2014 : 17 persone (comprese le partorienti che hanno richiesto informazioni o che sono state messe in contatto con il Punto Nascita di Fiemme tramite noi)

Dal 1 gennaio al 15 luglio : 22 persone (comprese le partorienti che hanno richiesto informazioni o che sono state messe in contatto con il Punto Nascita di Fiemme tramite noi ) più una decina per i prossimi mesi.

Provenienze principali :  Feltre, Pinè, Primiero, Val di Fassa, Valsugana, Val di Cembra e, più raramente, Roma, Bolzano, Trento.

NB : tutte le partorienti vengono messe in contatto con i responsabili del punto nascita che decidono, volta per volta, se ci sono le condizioni per accogliere il parto a Cavalese. Quando le famiglie vengono accolte da “Parto per Fiemme” possono avvalersi gratuitamente di una camera d’albergo a 3 o 4 stelle a mezza pensione per 4 membri della famiglia. Il servizio è finanziato, su base volontaria, dagli aderenti al progetto con 8 centesimi al giorno e gli alberghi si fanno rimborsare solamente 30€ al giorno per la camera occupata.

Alessandro Arici e il direttivo di Parto per Fiemme e le migliaia di sostenitori dei Punti Nascita Alpini.

Cell. 3356902743

Responsabile “Parto per Fiemme”

Associazione di promozione e utilità sociale

Apartitica senza scopo di lucro. 

www.partoperfiemme.com

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