BOICOTTAGGIO O SEMPLICI, RIPETUTI, ERRORI DI STRATEGIA? IL RISULTATO NON CAMBIA!
La situazione che si è creata è frutto di un approccio dell’APSS che, non avendo voluto mettere in campo tutte le forze e l’elasticità contrattuale necessarie sin dal 24 novembre 2015, ci obbliga, di fatto a fare il loro lavoro con un ritardo penalizzante.
Da mesi ai medici candidati viene detto dagli uffici dell’Azienda Sanitaria di Trento che “probabilmente non ce la faremo e che si stanno candidando per un punto nascita che è a rischio chiusura…”.
Così facendo, in questi mesi, abbiamo perso e stiamo nuovamente perdendo anche i ginecologi e gli anestesisti che hanno passato i vari concorsi, che sono entrati in graduatoria e aspettano da mesi una telefonata…
La STRATEGIA (sia essa volontaria o frutto dell’approccio professionale errato) è QUESTA e il risultato cambierà solo se continuiamo a impuntarci tutti assieme!
Se necessario, lanceremo un’azione legale (stile class action) in modo da permettere a chiunque abbia subìto una criticità fisica o morale d’essere risarcito. Da 14 mesi l’Ospedale di Cavalese è, di fatto, un Poliambulatorio con un Punto di Primo Soccorso, è legale?
Perchè nessun’altro presidio montano d’Italia ha scelto questa via?
IMPORTANTE: il Man Project designato a inizio anno dall’APSS e che aveva (ha?) come missione prioritaria “la risoluzione del problema degli ingaggi a Cavalese”, pur NON RIUSCENDO (per il momento?) a trovare i pediatri necessari… è STATO PROMOSSO a direttore del Servizio Ospedaliero Provinciale!
RICORDIAMO per la precisione che NON è in gioco SOLO il Punto Nascita, ma anche PEDIATRIA e la reperibilità, anche notturna, dell’ANESTESISTA, del ginecologo e del pediatra per CHIUNQUE NE AVESSE BISOGNO, per qualsiasi casistica, VALLIGIANO o OSPITE che sia…
Il direttivo di Parto per Fiemme.
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