COME È DIVERTENTE IMPARARE IL TEDESCO!
Si può imparare il tedesco anche andando a fare la spesa. O cucinando i canederli. Si può vincere l’insicurezza del parlare una lingua straniera conversando di mondiali con i passanti . La settimana linguistica a Egna (dal 30 giugno al 5 luglio) si è rivelata per i venticinque ragazzi fiemmesi di seconda media un’opportunità di apprendimento, divertimento e socializzazione.
L’iniziativa, nata all’interno del protocollo d’intenti fra la Comunità Territoriale di Fiemme e la Comunità Comprensoriale Oltradige – Bassa Atesina, mira a sfruttare la vicinanza geografica con l’Alto Adige per lo studio del tedesco. Se i ragazzi temevano di passare una settimana sui banchi a ripassare la grammatica e la sintassi, si sono presto dovuti ricredere: guidati dagli educatori dello Jugend Zentrum di Egna hanno trascorso una settimana davvero divertente. E sono loro stessi a raccontarlo, con le mani ancora infarinate dopo aver preparato i canederli: “Stiamo facendo giochi e attività molto belle – racconta Lucrezia Parolari di Varena -.
Abbiamo visitato la cantina di Termeno, provato a fare i sommelier, siamo stati al lido, abbiamo fatto la spesa per poi cucinare. In programma abbiamo anche la visita al castello di Messner e una gita in montagna. Stiamo imparando il tedesco divertendoci”. Le fa eco Elisa Varesco di Tesero: “Pensavo che sarebbe stato come a scuola, invece studiamo giocando.
Mai avrei pensato che per imparare il tedesco bastasse arrivare fino a Egna”. Il responsabile pedagogico dello Jugend Zentrum, Hubert Fischer, aggiunge: “Il nostro obiettivo è che i ragazzi si divertano, stiano bene insieme e di conseguenza imparino con naturalezza il tedesco”. Olaf Has di Ziano gli dà ragione: “Anche se sono passati pochi giorni mi sono reso conto che capisco di più, anche perché gli educatori ci parlano quasi solo in tedesco. È davvero una bella opportunità, speriamo che ci serva anche per il prossimo anno, quando avremo gli esami di terza media”.
E sono anche gli insegnanti e i rappresentanti della Comunità Territoriale di Fiemme e della Comunità della Bassa Atesina a sperare che questa esperienza lasci i suoi frutti: non solo in termini di apprendimento linguistico, ma anche di conoscenza e vicinanza tra due territori che fino ad ora hanno sfruttato poco la loro vicinanza geografica.
Monica Gabrielli
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