Giovanni Zanon, presidente della Comunità Territoriale della Valle di Fiemme, ribatte a quanto dichiarato nei giorni scorsi sul quotidiano “Corriere del Trentino” dalla presidente della Consulta provinciale per la Salute, Annamaria Marchionne.
“In un articolo pubblicato il 21 gennaio sul “Corriere del Trentino”, la presidente della Consulta provinciale per la Salute prende posizione contro i punti nascita di valle, non conformi agli standard internazionali e per questo giudicati non sufficientemente sicuri. Mi sento di invitare la signora Marchionne a visitare in prima persona queste strutture che non ritiene idonee: sono certo che vedere con i propri occhi il lavoro dei professionisti che vi operano ogni giorno, parlare con medici e infermieri, confrontarsi con i pazienti possa farle vedere la questione da un altro punto di vista, sicuramente più conforme alla realtà.
Utile sarebbe anche il confronto con gli amministratori delle valli, amministratori che lei ritiene poco informati sull’evoluzione della sanità. La presidente Marchionne ci accusa di portare avanti interessi corporativi ed elettorali, mentre noi, con un impegno quotidiano, costante e spesso lontano dai riflettori, stiamo lavorando per garantire il diritto all’equità e alla parità di trattamento su tutto il territorio provinciale, diritto messo in dubbio da quanti fanno finta di non vedere le esigenze e le peculiarità delle realtà periferiche che amministriamo.
Non è vero che vogliamo tornare a quel “piccolo mondo antico” dove si aveva tutto sotto casa: la questione non è così semplicistica. Ciò che noi non possiamo accettare è che ci sia una disparità tra i cittadini delle valli e quelli residenti lungo l’asta dell’Adige.
Di fronte a queste accuse di corporativismo e interessi elettorali, mi chiedo come mai non venga mai messa in discussione la vicinanza dei due ospedali di Trento e Rovereto: forse in questo caso si tratta realmente di interessi elettorali?
La Consulta provinciale per la Salute è formata dalle associazioni di volontariato che operano a tutela del diritto alla salute con compiti di consulenza e proposta. Sconcertato per quanto letto sulle pagine del Corriere del Trentino, mi chiedo se la Consulta sia davvero rappresentativa di tutte le associazione di volontariato presenti in Trentino o se non sia soltanto la voce della città, lasciando mute e senza ascolto le richieste delle valli, che ancora una volta vengono liquidate e considerate di poca importanza”.
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