La Comunità Territoriale della Val di Fiemme ha messo in campo alcuni progetti straordinari nell’ambito dei servizi sociali: oltre 100.000 euro stanziati per strumenti innovativi volti a fronteggiare il problema della fragilità economica e sociale che colpisce molte persone anche in valle.
“Anche a seguito delle sollecitazioni avute in sede di Consiglio della Comunità riferite all’impiego dell’avanzo di amministrazione, abbiamo deciso di fare una valutazione precisa e puntuale delle reali esigenze del territorio, per poi utilizzare le somme non spese in progetti mirati”, spiega il presidente Giovanni Zanon. Il Servizio Politiche Sociali della Provincia di Trento ha dato parere positivo, confermando che la Comunità può utilizzare parte delle risorse del proprio budget per iniziative proprie, aggiuntive rispetto a quelle puntualmente individuate nella programmazione provinciale, purché sia garantito il rispetto dei livelli essenziali.
Su indicazione del Comitato esecutivo, i Servizi Sociali, in particolare la responsabile Manuela Silvestri e il vice responsabile Michele Tonini, hanno definito alcune aree di intervento e messo a punto alcuni progetti.
Per promuovere il benessere sociale del territorio, sono stati attivate alcune collaborazioni che hanno permesso la realizzazione di diversi iniziative: “Coltivare rapporti” prevede l’inserimento di due soggetti fragili in un contesto lavorativo protetto presso la cooperativa Terre Altre; “Ci sto dentro” è un percorso di accompagnamento di adolescenti fragili, promosso dall’associazione Evo per il raggiungimento di un’autonomia sociale e relazionale; con la Lilt (Lega Italiana Lotta ai Tumori) e il Comun General de Fascia è stato organizzato un servizio di trasporto e accompagnamento a Trento per lo screening mammografico; è stato poi pensato un progetto di sviluppo territoriale dell’amministratore di sostegno, in collaborazione con il Comitato per l’Amministratore di Sostegno in Trentino, il Comun General de Fascia e la Comunità Val di Cembra.
Inoltre, sono stati stanziati 5.000 euro per contributi integrativi ai Comuni per l’assunzione in percorsi lavorativi protetti di soggetti fragili in carico ai servizi sociali (Intervento 18).
È stato poi istituito un fondo di solidarietà sociale di 2.000 euro per interventi a sostegno di persone o nuclei familiari che rimangono esclusi da altre forme di intervento, quali il reddito di garanzia o altri aiuti economici.
Infine – iniziativa seguita dall’assessora Elisa Sardagna e dall’Ufficio tecnico della Comunità – sono stati stanziati 90.000 euro per contributi integrativi a sostegno dell’affitto. In particolare, per il periodo gennaio-luglio 2017 sono stati assegnati contributi a 67 persone rimaste escluse dal sostegno provinciale, mentre per il periodo agosto-dicembre è stato aumentato il contributo assegnato agli aventi diritto (oltre 120 persone).
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