ATTRAVERSO GIOCHI E DISEGNI I BAMBINI ADOTTATI RACCONTANO IL LORO PASSATO
In Comunità di Valle una stanza per agevolare il recupero della memoria e la costruzioni di nuovi legami
Uno spazio dedicato ai bambini adottati con adozione internazionale: un luogo per facilitare, attraverso il gioco e il disegno, l’espressione dei propri ricordi, aiutandoli a costruire un senso di continuità di esperienze, di pensiero, di identità e di interezza della propria personalità.
Una stanza colorata, con angoli morbidi e giocattoli adatti all’elaborazione e al racconto della vita passata, del distacco, del viaggio che li ha portati in Italia: al piano terra della Comunità Territoriale della Valle di Fiemme è stato arredato ed è pronto ad accogliere i primi bambini un locale destinato al progetto Scrigno, iniziativa prevista dal disciplinare per la competenza adottiva, già attuata dal Comune di Trento, dove è attiva da anni con importanti risultati. “Si tratta di un’attività proposta nei primi mesi dopo l’arrivo in Italia del bambino adottato (se ha tra i 5 e gli 11 anni): prevede una decina di incontri, a cadenza quindicinale, in una stanza attrezzata con materiale ludico e creativo.
Vengono proposti percorsi individuali con un’assistente sociale formata appositamente, che periodicamente riporta ai genitori quanto emerso”, spiega Gloria Felicetti, assistente sociale referente sulle adozioni in Fiemme e Fassa. “Attraverso il gioco e il disegno, l’assistente sociale aiuta il bambino a esprimere fantasie, emozioni, desideri, paure e ricordi, in modo discreto e rispettoso dei suoi vissuti. Rispetto al passato, in cui si privilegiava la discontinuità, oggi si lavora, infatti, sulla base di un modello fondato sul recupero del passato e sulla continuità della storia di vita: solo se la sua vita precedente all’adozione (con i suoi legami, i suoi ritmi, ma anche i suoi traumi) è stata messa in memoria in modo integrato, il bambino può costruire nuovi legami, attaccamenti esperienze, prima di tutto con la famiglia adottiva”, aggiunge Felicetti.
Dal 2012 la Comunità Territoriale gestisce il percorso adottivo per Fiemme e Fassa: la Provincia ha, infatti, passato la competenza a sei Comunità ((di cui quattro già operative dal 2000) per dare continuità operativa alle diverse fasi del procedimento, la pre-adottiva e la post-adottiva, al fine di garantire alle famiglie di essere seguite in tutto il percorso dalla stessa figura professionale. L’allestimento della sala per il progetto Scrigno (che ha come slogan “Il tesoro delle origini… la ricchezza del presente) è un ulteriore servizio dedicato alle coppie che intraprendono la strada dell’adozione, che vengono seguite dai Servizi Sociali anche nei primi, non sempre facili, momenti di inserimento in famiglia.
Manuela Silvestri, responsabile del Servizio Civile di Fiemme, aggiunge: “La sala destinata al progetto Scrigno sarà utilizzata anche in altre occasioni: si presta benissimo, infatti, come spazio neutro per gli incontri tra bambini e genitori non conviventi e per i colloqui tra assistenti sociali e bambini, essendo un luogo che mette a suo agio il minore, permettendogli differenti modalità di espressione”.
All’allestimento della sala hanno contributo anche gli anziani del Centro Servizi di Cavalese che hanno cucito i cuscini e un volontario che ha creato una casa delle bambole, che agevolerà l’espressione e il racconto dei bambini attraverso il gioco.
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