È stata definita “la partita dell’amicizia”: molto più di un incontro di calcio, nulla a che vedere con una sfida, ma un vero e proprio ponte verso l’integrazione, concretizzazione dei valori più profondi dello sport.
Nei giorni scorsi la palestra dell’istituto d’istruzione de La Rosa Bianca di Cavalese ha accolto una quindicina di giovani richiedenti protezione internazionale provenienti da Senegal, Gambia, Ghana, Camerun, Nigeria e Guinea, ospitati sull’Altopiano di Pinè, accompagnati da alcuni volontari (tra cui l’assistente sociale a Cavalese, Elisa Rizzi) e gli operatori del Centro Astalli che li seguono nelle attività.
Ad accoglierli una rappresentativa degli studenti e degli insegnanti dell’istituto scolastico, tra cui il dirigente Roberto Biasiori e la vicepreside di Predazzo Cristina Giacomelli, e alcune autorità locali, tra cui il vicepresidente della Comunità di Valle Michele Malfer, il sindaco di Castello Molina di Fiemme Marco Larger con l’assessora Dorotea Corradini, l’assessora alla cultura del Comune di Cavalese Ornella Vanzo e la referente tecnica-organizzativa del Piano Giovani di Zona della Valle di Fiemme Marta Luchini.
Sono state formate quattro squadre miste delle due delegazioni, arbitrate dagli operatori del Centro Astalli: “Non abbiamo voluto fare una partita “noi contro voi”, ma creare un’occasione per giocare insieme”, spiega Michele Malfer. A metà torneo sono state esposte alcune testimonianze: Ebrima Keita e Alasan Njie hanno raccontato il loro viaggio verso l’Italia, mentre alcuni scout della Valle hanno ripercorso la loro esperienza di volontariato con i ragazzi richiedenti asilo del centro di prima accoglienza di Bolzano.
“Lo sport, oggi e ancora una volta, ci aiuta a comprendere che la “diversità”, sia essa fisica, culturale, etnica è un valore aggiunto non un ostacolo perché nel gioco c’è spazio per tutti e insieme ci si completa e ci si arricchisce”, ha sottolineato Michele Malfer durante il pomeriggio, organizzato dalla Comunità Territoriale della Valle di Fiemme, il Tavolo per le Politiche Giovanili di Fiemme, l’Istituto La Rosa Bianca e l’ASD Casse Rurali Calcio Fiemme, il cui presidente si è detto disponibile ad accogliere in squadra alcuni dei ragazzi richiedenti asilo.
I ragazzi di Miola ora intendono ricambiare l’ospitalità: hanno invitato studenti e insegnanti per un pranzo etnico. Perché la cucina, proprio come lo sport, è occasione di conoscenza e amicizia.
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