Il disastro ferroviario della val Venosta è copia conforme della catastrofe della val di Stava

Da il 12 aprile 2012
Il disastro ferroviario della val Venosta pare essere una vera e propria copia conforme della catastrofe della val di Stava. Lo afferma in una nota l’Associazione dei famigliari delle Vittime della Val di Stava che fa notare come, qualora le ipotesi accusatorie rese note in questi giorni dalla Procura della Repubblica di Bolzano dovessero essere confermate in giudizio, il disastro ferroviario occorso il 12 aprile del 2010 in val Venosta presenta nella sua genesi, nelle sue cause e responsabilità una serie di incredibili e sconcertanti analogie con la catastrofe di Stava.
“La stessa incuria, negligenza e approssimazione – nota l’Associazione Sinistrati Val di Stava – lo stesso disprezzo per le più elementari norme di sicurezza che hanno caratterizzato l’utilizzo dell’acqua per scopi industriali in Val di Stava pare abbiano caratterizzato, stando all’avviso di conclusione indagine firmato dal sostituto procuratore di Bolzano, l’utilizzo dell’acqua per scopi agricoli in Val Venosta”. Il disastro ferroviario della val Venosta è copia conforme della catastrofe della val di Stava
E` incredibile che a distanza di venticinque anni dal disastro di Stava, 18 anni dopo la conclusione del procedimento penale che ha sancito le responsabilità penali e civili per l’uccisione di 268 fra uomini, donne e bambini e malgrado l’intensa opera di informazione sulla genesi, le cause e le responsabilità della catastrofe di Stava portata avanti in questi anni dalla Fondazione Stava 1985 Onlus si sia dovuto assistere nella nostra regione all’uccisione di altri 9 innocenti e al ferimento di 28 persone a causa dell’uso imprudente dell’acqua per scopi economici.
E se è vero che anche lo smottamento lungo il canale di irrigazione sopra Marlengo, avvenuto il 4 aprile dello scorso anno, è stato dovuto alla perdita di una conduttura dovuta a mancata manutenzione, è evidente che l’utilizzo imprudente dell’acqua per scopi economici è continuato, e pare continui, malgrado il disastro di Stava, malgrado il terribile disastro del 24 agosto 1987 in Val Martello, malgrado il disastro ferroviario del 12 aprile del 2010.
“La lezione di Stava” nota con amarezza l’Associazione dei famigliari delle Vittime della Val di Stava “non è servita a evitare i tanti disastri che si sono verificati ovunque nel mondo, e purtroppo anche nella nostra regione, a causa dell’utilizzo imprudente dell’acqua per scopi economici”. Il disastro ferroviario della val Venosta è copia conforme della catastrofe della val di Stava
Rimane tuttavia la speranza che i numerosi strumenti informativi e i progetti formativi realizzati dalla Fondazione Stava 1985 Onlus, che le sono valsi anche il prestigioso premio internazionale Alexander Langer, servano a creare nelle nuove generazioni quell’atteggiamento di rispetto per il territorio e quella coscienza delle proprie personali responsabilità che sono presupposto indispensabile per evitare il ripetersi di disastri analoghi.
12 aprile 2012, Segreteria Associazione Sinistrati Val di Stava

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