Il silenzio è assordante. A livello nazionale poco o nulla si sa del dramma che si sta vivendo sull’ Appennino Parmense da alcuni giorni. Frane, devastazioni, case evacuate, strade che non esistono più, frazioni isolate.
Dopo le piogge delle ultime settimane, sabato 6 aprile è cominciato un calvario che sembra non avere fine. Prima in località Boschetto, nel parmense: un’intera collina è collassata portandosi via una casa, la strada provinciale e isolando la piccola frazione di Lasagnana. Un fronte di 100 metri profondo 60. Da lì è cominciato il resto: solo nel comune di Tizzano le frane sono una quarantina. E poi ancora a Neviano, Monchio, Corniglio, Bardi, Bedonia e altri paesi. Le frazioni di Lalatta e Pietta a rischio evacuazione.
Le famiglie che devono abbandonare le loro case aumentano di ora in ora. La terra si muove lenta, ma inesorabile. A livello locale si moltiplicano gli appelli per portare l’attenzione di un’Italia distratta su questo dramma silenzioso: dal “Non lasciamoli soli” della Gazzetta di Parma alla pagina Facebook dell’assessore al bilancio del comune di Tizzano, Serena Brandini, che in poche ore ha fatto il boom di condivisioni.
Anche noi da diversi giorni stiamo osservando quanto sta accadendo nell’Appennino parmense e di fronte alla forza della natura ci sentiamo ovviamente tutti impotenti. Vogliamo però dare voce a quanti abitano in quelle terre, anche attraverso le immagini del dramma che stanno vivendo in questi giorni. Pur nel nostro piccolo vogliamo far riecheggiare dalla nostra Valle di Fiemme il segnale di S.O.S. che Serena Brandini sta lanciando da giorni per attirare l’attenzione dei media su questa situazione, nella speranza che anche nei piani alti della politica nazionale qualcuno si degni di prestare attenzione. Ecco il comunicato di ieri:
Voci dal dramma - Una famiglia sfollata: «Ci sembra di essere nel Grand Canyon»
TIZZANO – Una mattina di dieci giorni fa, quando ha aperto la finestra della sua casa, Maurizio Magri ha capito che la vita per lui e la sua famiglia non sarebbe più stata quella di prima. Là fuori non c’era più traccia del paesaggio che aveva sempre conosciuto. «All’improvviso sembrava di essere nel Grand Canyon», racconta ancora incredulo. Sfollati: è la parola amara che lui, la moglie Lorenza e i figli Gionathan e Selena, 18 e 27 anni, hanno imparato a conoscere; la condizione in cui tutti loro sono precipitati da quando la frana di Boschetto si è portata via la strada Massese lasciando la loro casa sull’orlo di un precipizio. Loro non hanno perso tempo: se ne sono andati quattro giorni prima che arrivasse l’ordine ufficiale di evacuazione.
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