Cara Assessora Donata, pur con tutta la stima che abbiamo per Lei ed per il suo operato, noi, assessore del Comune di Cavalese a nome di tutte le donne di Fiemme vogliamo sottoporre alla sua attenzione alcune considerazioni:
- I punti nascita, grazie alle strategie attuate nel corso degli anni dall’Azienda Sanitaria hanno portato il Trentino ad avere un tasso di mortalità neonatale tra i più bassi nel mondo. I dati oggettivi confermano il livello di assoluta qualità e sicurezza raggiunti anche dall’Ospedale di Cavalese.
Questi dati, a nostro avviso, giustificano qualsiasi ulteriore sforzo anche finanziario, per il mantenimento del punto nascita di Cavalese, senza centralizzare e obbligare al pendolarismo con grave disagio per le famiglie.
- Nel 2013 il numero dei parti spontanei presso il punto nascita di Cavalese si è assestato intorno ai 270 nati, con una diminuzione sensibile dei tagli cesarei rispetto agli anni precedenti. L’attività chirurgica ha visto un aumento degli interventi, sia con ricovero, che ambulatoriali a dimostrazione della qualità e produttività del reparto.
- E’ prassi consolidata il trasferimento delle gestanti all’Ostetricia del Santa Chiara quando si prevedano parti problematici o che possano presentare delle criticità, rimangono comunque sempre le emergenze imprevedibili che nel 20% dei casi si presentano durante il parto, anche nel caso di una gravidanza fisiologica.
- Il bacino d’utenza del punto nascita di Cavalese non si limita alla Val di Fiemme ma, considerando i paesi della valle di Fassa e limitrofi , della valle di Cembra e dell’Alto Adige e l’incremento dovuto al turismo conta un bacino di presenze di 60.000 persone fino a picchi di 120.000 in altissima stagione.
- La nostra realtà geografica e la difficoltosa viabilità, frequentemente complicata dal traffico stagionale e dalla neve, causano tempi di collegamento molto lunghi con le strutture sanitarie di Trento (oltre 100 km – quasi 2 ore di viaggio da Canazei)..
- Non è pensabile di risolvere tutti i problemi legati ad un’emergenza con l’intervento dell’elicottero. Nelle ore diurne il trasferimento avviene in tempi rapidi, mentre di notte, i tempi si allungano sensibilmente arrivando ad essere pari o maggiori a quelli con l’autoambulanza.
Per tutto quanto sopra esposto, il punto nascita di Cavalese è di vitale importanza per le donne e per i bambini di Fiemme e Fassa e va mantenuto, non per la salvaguardia di privilegi, ma per garantire la risposta più appropriata e coerente ai bisogni della comunità, suggerita dalla realtà e dal buon senso.
La sua soppressione non può essere una conseguenza delle esigenze di tagliare per contenere la spesa sanitaria. Noi ci opporremo con tutte le forze alla legge dei numeri e dei budget e, ci impegneremo perché sia garantita la presenza dei professionisti in modo adeguato e continuativo, a garantire gli attuali standard di sicurezza per le madri, per i bambini, per la tutela di tutta la famiglia .
Cara assessora, deve essere una sua personale battaglia mantenere i punti nascita sul territorio e noi le saremo vicine in questo. Si tratterebbe di una grande sconfitta, prima di tutto Sua, come Donna, togliere alle donne di Fiemme e Fassa, la possibilità di vivere con serenità i momenti più significativi della loro vita, come la gravidanza e del parto.
Sempre disponibili al confronto ed al dibattito, porgiamo i ns. più cari auguri di Buon Lavoro.
Giuseppina Vanzo – assessore alla Sanità e Maria Elena Gianmoena – assessore alle attività economiche e pari opportunità
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