Dopo il quarto posto di Karin Oberhofer nella sprint, e dopo gli errori di Lukas Hofer nell’individuale all’ultimo poligono, oggi si può finalmente gioire per una medaglia che resterà nella storia dello sport italiano. Sin dalla prima frazione, gli azzurri han fatto capire che poteva essere il giorno giusto. Dorothea Wierer ha fatto tutto al meglio, consegnando il testimone ad Oberhofer in seconda posizione. Da quel momento in poi l’Italia non è più scesa dal podio, rimanendo costantemente in terza piazza, evitando disastri al poligono con Dominik Windisch, freddissimo nel momento della verità quando bastava un errore per vanificare tutto, e consolidando il gradino più basso del podio con Lukas Hofer, finalmente preciso anche nelle fasi più delicate della gara.
Il bronzo di oggi, per quanto visto, vale davvero tanto. Vale tanto perchè è il premio ad un movimento sano, che si è presentato alla staffetta mista odierna con tre ragazzi nati tra il 1989 e il 1990, a dimostrazione di quanto questa squadra possa fare bene anche in futuro, senza dimenticare un vivaio che continua a produrre talenti di alto livello. Vale tanto per il livello di competitività esistente in questo sport, nel quale, per ogni gara, ci sono diversi vincitori potenziali. Vale tanto perchè non è un exploit isolato: come detto, già più volte ci eravamo avvicinati al podio in questa Olimpiade, ma non possiamo dimenticare il successo di Lukas Hofer in Coppa del mondo ad Anterselva e le medaglie mondiali conquistate negli ultimi anni, con la staffetta femminile e lo stesso Lukas. Leggi tutto
Questo articolo è stato letto 32437 volte!