La Valle di Fiemme vince il Concorso Dolomiti Supersummer per il miglior video

Da il 10 ottobre 2014
crediamo nelle favole premio a fiemme 2

Il video della Val di Fiemme “Noi crediamo alle favole”,  ha vinto il Primo Premio del concorso del Dolomiti Superski “Tre personaggi in cerca di… Dolomiti Supersummer”. In giuria il Trento Film Festival. 

Il video è stato girato da Graziano Bosin con la regia di Federica Cerri. Il soggetto è stato scritto da Beatrice Calamari che ha ricevuto una menzione nell’ambito dei racconti.

La competizione tra le valli per raccontare il loro angolo di paradiso

L’estate 2014 ha avuto un’originale novità, il progetto “Tre personaggi in cerca di… Dolomiti Supersummer”. Squadre composte da uno scrittore, un fotografo e un video maker si sono sfidate sul “terreno” del Dolomiti Supersummer: i partecipanti hanno dovuto dare prova di talento, fantasia e spirito innovativo, cimentandosi nella realizzazione di un racconto, un album fotografico ed un video attraverso cui costruire la propria “storia” dolomitica. Ognuna delle 12 valli ha individuato il suo terzetto, chiamandolo ad interpretare il tema caratterizzante scelto, per comporre un’attività di storytelling a più voci che racconterà i tanti volti del Dolomiti SuperSummer e la ricca offerta complessiva delle sue località.

Il 7 ottobre la giuria composta da direttori e vice direttori dei dorsi Corriere del Veneto, Corriere del Trentino e Corriere dell’Alto Adige per i racconti, e da componenti del Trento Film Festival per i video e le fotografie ha selezionato le tre squadre come migliori interpreti e portavoce della loro località.

Il video fiemmese vincitore del concorso rappresenta una montagna amica e alla portata di tutti  custode di sogni e di valori per chi ha ancora voglia di stupirsi nella grandiosità della natura.

L’affiatato team della Val di Fiemme si è avvalso della collaborazione del fotografo Pierluigi Orler.

crediamo nelle favole premio a fiemme 1 La Valle di Fiemme vince il Concorso Dolomiti Supersummer per il miglior video 

TEMA:

Noi crediamo alle favole

Una natura animata racconta lo straordinario incontro fra un bambino, un corvo parlante e un uomo albero. Fra tappeti di muschio, foreste di abeti e curiosi parchi divertimento, i tre amici mettono a dura prova lo scetticismo dei “grandi”…

IL RACCONTO:

L’Uomo Albero e il corvo Groviglio

Il corvo Groviglio ha avvistato Nicholas, un ragazzino di otto anni che sembra proprio andargli a genio. Il volatile è incuriosito anche dagli strumenti di suo padre, Guido: due mappe, un gps, una bussola, un contapassi e una videocamera gopro. Elena, la mamma, sembra molto premurosa, nonostante il peso della gravidanza in corso. La famiglia sta vivendo il suo primo giorno di vacanza in Val di Fiemme. Una passeggiata sensoriale li accompagna fra i prati di Bellamonte e l’Alpe Lusia.

I bimbi sfiorano sassi, fiori e alberi con gli occhi bendati. Quando arriva il momento di condividere le esperienze con il gruppo, Elena confessa: “Nicholas, toccando l’albero, si è convinto che abbia ricevuto un trauma in tenera età. Che fantasia!”. “Ma è vero – replica il bimbo -. Un capriolo gli mangiato la punta quando era piccolo e lui è riuscito ad allungare verso il cielo il ramo più alto! Me lo ha detto il corvo Groviglio”. Esplode una risata collettiva.

Più tardi, Nicholas rivela che vicino all’albergo un Uomo Albero, con due lunghe gambe, lo ha invitato a esplorare la Foresta dei Draghi del Latemar.

“Quanti amici immaginari”, borbotta Guido. “È soltanto geloso del fratellino in arrivo”, rassicura Elena.

Il giorno seguente, durante il viaggio sulla cabinovia Predazzo-Latemar, la mamma indaga: “Nicholas, come sapevi che qui vicino c’è la Foresta dei Draghi?”. Poi lo stringe a sé e sussurra: “Noi ti vorremo sempre bene. Anche quando arriverà il fratellino”. Il bimbo, però, chiede: “Vorrete bene anche a Groviglio? Sta salendo con noi”.

All’arrivo si apre alla loro vista un parco pieno di attrattive.

Elena e Guido vorrebbero le mappe dei percorsi tematici, ma Nicholas è già in cima a un sentiero: “I draghi sono quaggiù!”.

Il ragazzino si lancia nella foresta, come se la conoscesse da sempre. Poi, al cospetto del maestoso nido di drago, esprime un desiderio: “Vorrei imparare a costruire un nido tutto mio. Secondo Groviglio, potrei crearlo sull’Alpe Cermis”.

La sera i genitori affrontano il mistero. Anche se li sfiora il dubbio che il figlio sia capace di comunicare con la natura, prende strada l’idea di interpellare lo psicologo.

La mattina dopo, mentre Elena riposa in hotel, Guido accompagna il figlio a Cermislandia con la cabinovia di Cavalese. Il padre resta sbigottito quando scopre che il ragazzo, oltre a conoscere perfettamente quei sentieri, incontra veri boscaioli che gli insegnano a costruire una bellissima baita.

Prima di cena, il fanciullo torna dall’Uomo Albero con una domanda nel cuore: “Perché i grandi non credono alle favole?”. L’abete risponde: “Tu ci credi davvero? C’è ancora una fiaba a cui non vuoi credere”.

“Quale?”, chiede lui. “Lo scoprirai domani”, annuncia serafico l’albero.

Il giorno seguente, Nicholas, esplorando le opere del parco d’arte RespirArt Pampeago, osserva: “Sei strano, papà. È la prima volta che cammini senza segnare posti sul gps”.

Nel pomeriggio padre e figlio raggiungono Elena. Dopo una passeggiata nel bosco, la famiglia si accomoda in un anfiteatro circondato da alberi. Un cantastorie conquista il palco, avanzando con gambe tese e braccia aperte. Quindi annuncia: “Sono l’Uomo Albero! Sul mio ramo c’è il corvo Groviglio!”. Dopo una breve pausa, si rivolge al pubblico e chiede: “Chi di voi conosce l’Uomo Albero e il corvo Groviglio?”.

Si sollevano solo tre mani. Quelle di Nicholas, Elena e Guido. Il ragazzino osserva incredulo i genitori. D’un tratto comprende il messaggio dell’Uomo Albero. In quel teatro sta prendendo vita l’unica fiaba a cui non riusciva a credere. Colmo di gioia, si stringe ai genitori in un abbraccio che profuma di nuovo.

Beatrice Calamari

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